venerdì, settembre 29, 2006

Sensazioni post allenamento


Emozionante ma molto lasciava e lascia a desiderare. Prato dal campo di gioco.
50 metri quadri di prato spelacchiato ai lati del vero campo di calcio completamente in terra. Due lati del perimetro sono in cemento, molto pericoloso per i bimbi che corrono e rischiano di sbatterci durante la partitella finale. Per condire il tutto, proprio all'angolo una specie di segnapunti in ferro rugginoso appoggiato su un lato, dove regolarmente il pallone si fermava e i bimbi si spintonavano. Birilli scoloriti sparsi per il prato, maglie di tutti i colori, bambini alti, bambini bassi, secchi o grassi. Un unico amore, il Pallone.
L'allenatore gentile sia con questi giovani calciatori che con noi genitori, al primo impatto non sembra molto preparato. Ripeto che è solo una sensazione, niente di certo e di ponderato.
Passiamo a Enrico. Durante i primi movimenti non aveva alcun problema, direi sullo stesso piano degli altri. Pian pianino che gli esercizi aumentavano di difficoltà il divario si faceva sempre più ampio. Devo ammettere che mi ha stupito con un bel tiro, secco, bucando l'improvvisato portiere. Al momento dei colpi di testa un calvario. Anche gli altri bambini avevano comunque paura della palla come se fosse un macigno e anzichè cercare di colpirlo lo evitavano. Un paio di elementi si distinguevano già a quel punto. Finalmente arriva la partitella.
Enrico parte a razzo. Corre dietro ad ogni pallone, scalcia più che calcia e dopo pochi minuti si ritrova in porta. Da lontano sento la sua voce richiamare i compagni di squadra. Io in porta un ci vollio stà, un mi diverto.... venite.. Dopo dieci secondi gli danno il cambio. Non tornerà più in porta. (due birilli, non una porta vera) Venti minuti di corsa frenetica. Correva dietro al pallone anche quando usciva dal rettangolo di gioco. Avrà toccato la palla tre volte in tutta la partita, ma non gli interessa nulla, nella maniera più assoluta. Per lui non esiste fuori, non esiste gol, l'importante è correre e in ogni direzione.... Quando hanno finito è venuto verso di me grondante di sudore ma con un sorriso a venti denti. E' bellissimo, mi sono divertito tantissimo. Mi si è aperto il cuore. L'ho abbracciato forte, gli ho asciugato il sudore e siamo venuti a casa.

Etichette:

Un altro primo giorno

Anche oggi un giorno importante per il piccolo Enrico.
Tirerà i primi calci al pallone. Alle 17.30 lo porterò al campo in Borgo dei Cappuccini. Lì inizierà a correre e prendere confidenza con un campo di calcio. Tutti ragazzini della sua età e qualcuno con alle spalle già un anno di scuola calcio. Vedremo.....


Etichette:

mercoledì, settembre 27, 2006

Italia - Resto del Mondo



E' normale che in ogni partita di coppa uefa o champions che vede impegnata una squadra italiana, faccio sempre il tifo per l'altra squdra ? E non è finita qui. Spero sempre negli infortuni dei giocatori italiani, possibilmente che siano gravi.

martedì, settembre 26, 2006

Incontro dopo Firenze


Stasera di ritorno da Firenze sul viale Carducci ho incontrato un personaggio che conosco e frequentavo in passato, almeno 18 anni fa. Mi ricordo solo il cognome, Brigida. Da come era vestito e sporco di bianco immagino che non abbia cambiato lavoro, il muratore. Fine anni 80' frequentavo una sala biliardi ubicata sotto il cinema Odeon. Oltre ai biliardi aveva molti tavoli dove era possibile giocare a carte. Il mio gioco preferito come pure quello degli altri era la "cista". Non so se sia conosciuto in tutta Italia con lo stesso nome. E' un ramino giocato con tredici carte anzichè quattordici, hai sempre un jolly immaginario, puoi prendere lo scarto del giocatore che ti precede ma non stendi mai le carte. Il gioco finisce quando hai chiuso, in pratica tutte le carte formano tris o scale con l'aiuto o meno del jolly immaginario. Chiaramente giocavano di soldi e a quei tempi non lavoravo ancora quindi ce ne erano veramente pochi. Vincere era importante. Poteva significare andare a mangiare una pizza fuori, comprarsi un cd o addirittura un paio di scarpe fiammanti. Il personaggio Brigida, che all'epoca aveva già una quarantacinquina d'anni era spesso ubriaco e noi ne approfittavamo. Chi ci riusciva chiudeva con tris di donne, magari due a cuori e una a fiori..... Eravamo delle merde ma eravamo anche giovani e senza una lira. Il Brigida ci raccontò che con la macchina aveva investito e ucciso una donna. Per questo motivo gli avevano revocato la patente. Durante questi anni l'ho rivisto spesso, sempre in bicicletta ma oggi l'ho visto in sella a uno scooter targato, un Honda 150. Sarà stato a causa dell'indulto? Boh !
Voto per l'incontro 7.

Etichette:

domenica, settembre 24, 2006

Continua il momento NO.

La Tatu ha deciso di festeggiare il compleanno di Enrico in casa. Pochi amici e qualche parente stretto. Una ventina di persone in tutto compresi i bambini. Orario di inizio le diciotto. Sono le 17.48 ma i miei nipoti con mia cognata sono già arrivati. Io ho provato a calarmi nel personaggio "padre modello", compiacente a qualsiasi cazzata, inalterato alla musica dello zecchino d'oro, alle urla e al rumore dei palloncini che scoppiano, ma ci sono riuscito per circa due minuti. Ora sono in camera chiuso nel mio loculo, lontano dal mondo, dal fastidio, in piena apatia. Però sto meglio qui che lì, sicuramente. Queste situazioni sono peggio della riunione di venerdi scorso. Attendo sfiduciato gli sviluppi della giornata......

Etichette:

sabato, settembre 23, 2006

RO-MANIE


Veloci veloci.....

In macchina il volume dello stereo sempre pari..... infatti appena lo accendo lo aumento subito di uno perchè per default inizia a 5.

Quando la sera esco sul terrazzo a fumare una sigaretta non rientro in casa se non vedo transitare almeno una station wagon sul ponte di santa trinità

12 goccioline anti stress prima di coricarmi

sempre due forchette a tavola

dormire con tre guanciali, 1 sotto la testa, 1 sopra la testa e 1 tra le gambe

la domenica allo stadio, panino col wusterl, maionese, ketchup, crauti, salsa piccante e da bere una heineken, sempre uguale....

quando in motorino incrocio le strisce pedonali, devo passare nella parte scura tra due strisce bianche

in motorino scansare i tombini

Etichette:

giovedì, settembre 21, 2006

Perchè ci sono giornate come queste ?

Oggi è proprio una giornata NO.

Ho difficoltà a far trascorrere il tempo. Sono pervaso dall'ansia. Non riesco a sopportare nessuno. Vorrei essere altrove e queste quattro mura mi stanno veramente strette. Mi infastidiscono le voci dei colleghi, le risate, le urla, le mail che mi arrivano e le telefonate di quelle teste di cazzo di clienti. Devo mandare affanculo qualcuno. In fin dei conti non è successo niente di che ma è così e non so darmi una spiegazione. Di sicuro ha influito la riunione prevista per domani nella città più brutta del nord Italia, Genova. Previsione inizio ore 9,30, fine ore 16,30. Sette ore di cazzate immani una dietro l'altra, interrotte da una pausa pranzo di mezzora con panini plastificati, caffè della macchinetta automatica e sigaretta fumata in tutta fretta. Se poi condiamo il tutto con 4 ore di viaggio tra andata e ritorno insieme a un collega e al direttore che sparerà stronzate su tutto e tutti, mi viene il vomito. Effettivamente è peggio l'attesa dell'evento. Alla fine affronterò questa ennesima disavventura con la solita ghiNNia di 'ulo. Leggerò per il quinto anno consecutivo la stessa relazione, le teste di merda faranno i soliti commenti, io annuirò come i cani sul pianale posteriore delle macchine anni settanta e mi chiuderò in me stesso isolandomi dall'esterno e inviando messaggini col telefonino sotto la scrivania.

Etichette:

martedì, settembre 19, 2006

Manie


Di ritorno da Firenze, mi sono reso conto ancora una volta delle mie manie. Dovevo cercare con lo sguardo qualcuno che conoscevo. Cosa significa ? Significa che ogni volta che vado fuori Livorno, quando giungo in prossimità della mia città voglio scoprire chi sarà la prima persona che incontro che conosco. Stavolta è successo in P.zza del Cisternone, un ragazzo che era in classe mia all'asilo. Volendo dare un punteggio a questo evento purtroppo non supera il 6. Il punteggio è stabilito dalla conoscenza della persona. Se mi ricordo il nome almeno 7, nome e cognome 8, se in più è una persona che frequento ancora 9.

10 se incontro un parente o un amico.

Etichette:

lunedì, settembre 18, 2006

1 FISSO

Dobbiamo veramente ringraziare la Fiorentina di esistere. Da quattro anni vengono a Livorno convinti di vincere e ritornano a casa bastonati. Il primo anno in serie B 2003/2004, due a zero, Protti-Lucarelli, l'anno successivo 2004/2005 finalmente in serie A risultato due a zero, Lucarelli-Lucarelli, 2005/2006 risultato due a zero, Lucarelli-Lucarelli, ieri 2006/2007 risultato uno a zero, Lucarelli.
In quattro incontri al Picchi abbiamo preso sempre l'intera posta. Dodici punti su dodici. Sono veramente orgoglioso del Livorno, di Livorno, dei livornesi, dell'essere livornese. Non sono per niente dispiaciuto che non ci siano più quei rapporti amichevoli tra le due tifoserie. E' giusto che ci sia quella rivalità, quello sfottimento. Un derby è un derby, specialmente se poi si vince sempre......

Etichette:

sabato, settembre 16, 2006

Altri pensieri sparsi


Oggi sono andato a prendere Enrico a scuola. La sua classe è uscita per ultima. Come al solito avevo l'ansia.

Sto ascoltanto "Breath" di Midge Ure, mi riporta indietro nel tempo quando facevo collezione di Swatch. Che cretino.

Stamani insieme a Ludovica sono andato a casa di mio cugino a vedere il suo bambino, Simone, nato da 10 giorni. L'ho preso in collo, era sveglio. Com'è piccolino e leggerissimo. Si muoveva al rallentatore e ogni tanto spalancava gli enormi occhi. Tenerissimo. Ho ripercorso in un attimo gli ultimi 6 anni della mia vita. Emozioni continue, irripetibili, diverse tra di loro e così uguali.

Ogni canzone ha la sua collocazione temporale, diversa per ognuno di noi.

Ogni mattina quando mi sveglio mi sento utile.

Ogni tanto ho bisogno dei miei spazi. Cerco di ritagliarmi dei momenti di solitudine per ritrovare l'equilibrio che sovente sparisce.

Non riesco più a scrivere su un pezzo di carta. Ormai il computer ha preso il sopravvento.

Non riesco ad abbandonare vecchie canzoni che nessuno ascolta più.

Etichette:

Ancora Enrico


E' stata un'emozione grande. Enrico per fortuna non si è accorto di quanto noi genitori eravamo in tensione. Tutti questi bimbi con lo zaino pesantissimo, i grembiuli blu, le maestre, le mamme, i babbi, le nonne, i nonni e i fratellini. Tutti emozionati ma nessuno che voleva far trasparire questo nobile sentimento.
I bimbi si sono messi in fila per due dandosi la mano e lentamente hanno raggiunto il primo piano dove in una grossa aula attrezzata a teatro si sono seduti in modo composto. Le maestre hanno dato il benvenuto a tutti, genitori e alunni. Flash, ancora flash e telecamere per immortalare quei momenti storici. Dopo una mezzoretta hanno diviso il gruppone in due classi e hanno fatto il primo giorno di lezione. Hanno scritto la data che poi hanno dovuto ricopiare come lezione a casa. La Tatu è unica. Riesce a fraintendere e a mal capire sempre qualcosa. Ormai non mi arrabbio più. La conosco, è così. Quello che lei ritiene giusto, si convince che sia stato detto oppure che non sia stato detto il contrario. Per questo motivo nonostante la mi richiesta, Enrico era l'unico senza merenda e senza lapis.

Etichette:

mercoledì, settembre 13, 2006

Attività sportiva


Oggi all'ora di pranzo, palestra.
Non ho fatto molto ma alla fine ero veramente distrutto. Ho fatto la doccia e quasi non riuscivo ad alzare le braccia per insaponarmi. Ho fatto veramente fatica e anche il fiato era particolarmente corto. Per iniziare 5 minuti di cyclette tanto per avviare il motore. Finita la mini pedelata ero già sfatto. Boccheggiavo. Forse è bene che pedali più lentamente. A seguire tre serie alla panca con 45 chili. L'ultima serie l'ho finita a stento. Poi addominali, 120 in tre volte. Tre serie di pectoral machine con 25 chili. Quelli mi sono venuti bene. Bicipiti alternati con due pesi da 10 chili cadauno. Anche qui nessun problema. Poi un marchingegno per le spalle con 20 chili, tre serie da otto. Qui molta fatica. Poi di nuovo addominali. Altre due serie per un totale di 60. Cinque minuti di streching.
Era solo la terza volta ma ho fatto la metà di quello che dovrei fare. Speriamo di mettermi in forma al più presto e ritornare sia sul numero di serie che sui pesi di un anno fa.
Da venerdi visto che a lavoro ho avuto il permesso di slittare l'orario di lavoro di mezzora posso di nuovo fare il corso di aerobox. Il programma quindi sarà il seguente :

lunedi : 12.45-13.15 pesi + 13.15-14.00 aerobox
martedi : 20.00-21.00 calcetto
mercoledi : 12.45-13.15 pesi + 13.15-14.00 aerobox
giovedi : riposo
venerdi : 12.45-13.15 pesi + 13.15-14.00 aerobox + 19.30-20.30 calcetto (eventuale)
sabato : riposo
domenica : 10.00-11.00 pesi

Etichette:

lunedì, settembre 11, 2006

Giovedi 14 settembre 2006


Sarà un giorno che non mi dimenticherò mai, per tutta la vita.

E' il primo giorno di scuola per Enrico. Un giorno pieno di emozioni. A partire subito dalla mattina. Il bimbo entra alle nove e rimane per tre ore. Sono già in subbuglio. Lo vedo già col grembiulino blu, lo zaino di Batman, l'astuccio dei Power Rangers e una vita tutta da percorrere. Quando ci parlo mi sembra tranquillo, sono sicuramente più agitato io. Non porterò la telecamera per non sembrare ridicolo ma lo farei volentieri. Farò almeno qualche foto ma so già che lo imbarazzerò. Lui preferisce stare in disparte, non farsi notare. I compagni dell'asilo lo sanno, lo stimano, tutti lo vogliono ma si concede a pochi. Comunque qualche foto la faccio.

Il necessario richiesto dalla scuola e le regole :

- 3 quaderni a quadretti di 1 cm (grandi)
- 3 foderine (rossa, gialla, blu) per quaderni con etichetta adesiva con nome e cognome
- 3 cartelline con elastico
- 1 quadernone ad anelli con etichetta adesiva con come e cognome e con 20 cartelline di plastica
- 1 colla stick
- 1 paio di forbici a punta tonda
- 1 appuntino con serbatoio
- 1 matita rossa
- 1 blocco per disegno
- 1 album da disegno a4 liscio
- libri di testo foderati e con etichetta con nome e cognome saranno consegnati ai docenti
- grembiule blu
- fazzoletti di carta nello zaino
- 1 bottiglietta d'acqua nello zaino per la ricreazione
- 1 tovagliolo su cui fare merenda
- non è permesso portare giochi, nè carte di vario genere nè cellulari
- evitare collanine o orecchini pendenti
- compleanni, ci limiteremo ad uno scambio di auguri
- puntualità nell'orario di ingresso e di uscita
- giustificazioni di assenze e rutardi dovranno essere segnalate sul libretto
- la merenda dovrà essere GIA' nello zaino quando si entra a scuola
- 1 tessera per fotocopie da aquistare presso il BAR angolo Via Bernardina presso la scuola Benci

Mi sembra un lagher più che una scuola. Va bene la disciplina ma mi sembrano esagerati. Mi verrebbe subito voglia di mandarli affanculo. Per esempio le fotocopie se io le faccio in ufficio non spendo nulla, invece impongono che si compri quella tesserina......

In più tre libri :

- Tempo delle ciliegie (libro della prima classe)
- Nuovo Acquaviva (religione)
- Join us for English (inglese)

Etichette:

Ora si ride


L'altra sera di riotrno da lavoro, passo davanti al bagno per andare in camera e vedo Enrico che rideva da solo nella vasca semi vuota. L'acqua veniva veloce dal rubinetto e lui sotto che si divertiva. Continuo il mio percorso e indosso degli abiti "da casa". Quando ripasso dal bagno mio figlio mi chiama e inizia questo colloquio.

E : "babbo, perchè l'acqua che mi va sul pipi* mi fa ridere?"
io (quasi a bocca aperta) : "ti da una sensazione come di dover fare la pipì?"
E : "no babbo, mi ci viene come da toccarmi"
io : "ma ci stai bene?"
E : "si, e mi ci devo toccare sempre di più, mi piace"

Ho sorriso e l'ho lasciato divertire.......

* pene

photo by p.zza xx - sardegna 2006 - "Enrico, beffardo"

Etichette:

domenica, settembre 10, 2006

Pippoli


In un momento di bisogno estremo..... tutti i piloti, sottopiloti, aiutanti vari hanno un attacco di diarrea.... quale pippolo pigeresti ?

Etichette:

sabato, settembre 09, 2006

Aspettando le 18.00


Non sto più nella pelle. Manca meno di un ora all'inizio di Roma-Livorno. Mi sto bevendo una birra. Presto ne aprirò un'altra. Vollio vedermi il match bello gonfio. Non riesco più ad aspettare. Alla ele scorrono le immagini della Juve (merda) relegata in serie B. Vedo con piacere che il buon Ricchiuti (ex amaranto) fa diventare matti i difensori bianconeri. Sono felice per lui. Un pezzetino di Livorno sta giocando contro i "finti" campioni d'Italia. Per passare il tempo metto giù queste frasi sconnesse nella speranza che corra più veloce. Ora è il momento di una sigaretta. Jumby arriverà pochi minuti prima dell'inizio. Sono euforico. Vorrei veramente fumarmi un bel presidente del Livorno......

Etichette:

venerdì, settembre 08, 2006

Poesia


Guardare oltre l'orizzonte
scoprire l'amore infinito

Parole mai dette
nascoste in un angolo del cuore
emergono dal profondo

Ti amo

Etichette:

giovedì, settembre 07, 2006

Pensieri sparsi

Che bellezza ! A volte mi domando se sono normale. Non riesco nemmeno a darmi una risposta. Mi in fondo va bene così.

Ho pochissimi amici e quei pochi li sento veramente di rado.

Sono schiavo della televisione.

Sono molto schematico.

Ora sto ascoltando Umberto Tozzi "Donna Amante Mia" e mi piace. L'ha scaricata la Tatu fra i miei dubbi.

La Tatu poteva anche non essere intestataria del blog. Non partecipa.

Non vedo l'ora di essere a sabato per vedere il Livorno giocare la prima partita del campionato di serie A 2006-2007.

Enrico mi bombarda il cervello coi numeri. Mi disintegra. Fa mille conti al minuto e mi chiede sempre se il risultato è esatto.

Ludovica vive in un suo mondo ma è dolcissima. Ti abbraccia, ti bacia, ti coccola senza chiedere niente in cambio. E' semplicemente così, è tenerissima, è la figlia che ogni babbo vorrebbe.

Viva la potta.

Etichette:

Finestre nel buio


L'altra notte era quasi l'una e non risucivo a dormire. Mi sono alzato dal letto scansando i miei innumerevoli cuscini e indossando una maglietta sono andato sul terrazzo per fumarmi una sigaretta. Ho subito provato delle splendide sensazioni. L'aria non era fredda, si stava benissimo. Camminavo lentamente, osservando il paesaggio. Il mare in lontananza era immobile. Le luci di una nave da crociera tutte accese, sembrava un albero di Natale. Ho girato l'angolo e sono andato nella parte interna da dove non si vede il mare ma il centro della città. Sono rimasto affascinato dalle luci che provenivano dalle case vicine. Così diverse una dall'altra. I freddi neon delle cucine, le calde abat-jour, il bagliori sfavillanti di televisori impazziti dal frenetico zapping di un'adolescente in cerca di qualche canale con immagini di donne nude e provocanti. Proprio davanti al nostro edificio, al piano sottostante c'era una bella luce calda che illuminava un divano con dei disegni astratti. Quei quadrati rossi, quei rombi verdi, quelle linee blu di cui non vedi nè l'inizio nè la fine. Da quella piccola finestra non riuscivo a vedere nessuno. Sono rimasto li fermo a fumare, nella speranza di scorgere un'ombra. Volevo assicurarmi che qualcuno ci fosse in casa. Ma nel tempo della sigaretta nessuno è passato di lì. Ho girato lo sguardo verso via Grande. Non passava nessuno a piedi. Soltanto poche macchine a velocità sostenuta. Volevo vedere qualche presenza umana prima di ritornarmene a letto. All'improvviso una coppia è scesa dalla macchina dopo aver parcheggiato poco lontano dalla baracchina dei frutti di mare. Non ero più solo.

Etichette:

sabato, settembre 02, 2006

Bagno nella vasca


Ogni volta che apro l'acqua della vasca inizia la processione in bagno. Enrico e Ludovica iniziano a controllare il livello dell'acqua, a sentirne la temperatura e a mettere gli asciugamani sul lavabo. Dopo due minuti iniziano a urlare che la vasca è piena. Arrivo di fretta ma ci sono soltanto cinque centimetri d'acqua. E così per altre due o tre volte. Finalmente è tutto pronto. Mi immergo facendomi spazio tra quei due furfanti che che si sporgono dal bordo della vasca. Mi sembra di essere sul viale Italia quando torniamo a casa dopo una partita del Livorno. Mi muovo al rallentatore. Finalmente dentro. Non esiste rilassarsi. Iniziano a buttare di tutto. Coccodrilli di gomma, tartarughe di plastica, grosse costruzioni colorate e un piccolo secchio con tutti i personaggi di Nemo. Per fortuna sono riuscito a farli mettere d'accordo. Ludovica lava i piedi e le gambe, Enrico la schiena e la testa. La bimba ogni volta ci prova. Vorrebbe lavarmi la testa (la parte più ambita, il divertimento maggiore) ma lui non ci sente proprio. La spinge verso la parete dove sono posizionati i miei piedi. Ogni bagno consumiamo mezza bottiglia di bagnoschiuma. Lei ne pretende una manata per ogni piede e per ogni gamba e non posso rifiutarmi. Sono le parti meno nobili. Lei rinuncerebbe volentieri a un pò di sapone per lavare almeno la schiena ma Enrico non lo consente. Per sciacquarmi mi rovesciano almeno dieci volte il secchio di Nemo, colmo fino all'orlo, sulla testa. Quando finalmente si sono concluse tutte le operazioni, se ne vanno soddisfatti. Potrei rilassarmi qualche minuto ma ormai è tardi devo andare a lavoro.

photo by tatu - sardegna 2006 "abbraccio"

Etichette: , ,

venerdì, settembre 01, 2006

Fellini e Cecina-Livorno


Ieri sera alla partita Cecina-Livorno sembrava essere dentro a un film di Fellini. Personaggi che solo a guardarli senza sentirli parlare ti lasciano il segno.
Due su tutti. Una nana cattivissima e un bimbone un pò ritardato.
La nana voleva a tutti i costi oltrepassare l'inferriata che ci divideva dai supportes rossoblu. Ha detto di tutto a quei quattro carabinieri che non hanno mai reagito. Si lasciavano infamare come se avessero nelle orecchie l'Iron Maiden a palla. Sembravano fuori dal mondo. La ragazza, già svezzata, avrà avuto una ventina d'anni ha detto le testuali parole, rivolgendosi a una signora di mezz'età che sventolava fiera il suo tricolore : "se la pillio, la màolo". Andava su e giù per le scale fra una sigaretta e l'altra. Era lei la padrona dello stadio. Uno spettacolo.
Il bimbone molto più pacato e meno belligerante indossava la maglia amaranto numero 99, pantaloncino da calcio sempre del livorno, calzino nero basso di spugna, scarpe da tennis e cappellino verde militare modello cubano con l'effige del Che. In mano bandiera amaranto delle Bal, quella col 99 nel mezzo racchiusa tra due rami d'alloro. Agitava quella bandiera davanti alle nostre facce e noi a far finta di niente. Poi di scatto andava verso la balaustra e chiamava a voce alta i giocatori singolarmente. Poi si rimetteva a sedere ma soltanto per pochi attimi. Poi di nuovo in piedi a cantare cori che nessuno aveva mai sentito. Ha intonato un mix di bandiera rossa, avanti livorno, bella ciao, tutte sulla stessa aria. Era più bello guardare questi personaggi che seguire la partita. Gli abitanti di cecina per lui erano "ceciniani" e forse noi proprio dei marziani.

Etichette: