mercoledì, novembre 29, 2006


E' quasi l'ora. Fra poco stadio Armando Picchi di Livorno per l'incontro di coppa UEFA contro il Maccabi Haifa. Come al solito andremo con largo anticipo. La bandiera della UEFA svolazza sulle nostre teste. Ci gusteremo tutto il prepartita, l'arrivo delle squadre, i giocatori entrare in campo per controllare il campo, gli scaloni della curva e della gradinata che si riempiono lentamente. Sensazioni uniche e irripetibili. Poi una mezzoretta prima dell'inizio entra il nostro portierone per il riscaldamento. Quasi contemporaneamente entra la squadra avversaria. Anche loro si riscaldano. Di solito il Livorno effettua la preparazione nella palestra all'interno dello stadio. Poi all'ora X entrano in campo le due squadre fra il boato della gente e l'inno Amaranto che sovrasta lo stadio. Ci siamo.

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venerdì, novembre 24, 2006

Bologna - Quarto Cliente

Sono le 15.30, non vedo l'ora di tornarmene a casa. Salgo le scale stancamente, più per la noia che per affaticamento. Entro in ufficio e la centralinista dopo avermi fatto il terzo grado, mi chiede un documento. La mia visita deve essere registrata. Le do il codice fiscale. La mia patente vecchio stile è messa veramente male e si leggono a stento i dati anagrafici. Lei non si accontenta e vuole proprio quella. La consegno e chiaramente non riesce a leggere un cazzo e mi chiede delucidazioni. La guardo male ma le rispondo. Attendo circa cinque minuti prima che la sig.ra Patrizia si presenti. Vestita come usava negli anni ottanta con tanto di occhiali grandi alla Craxi per intenderci. E' giovane in viso ma veramente vecchia dentro. Andiamo nella sala riunioni e iniziamo a parlare. Visto la sua avarizia di parole faccio molte domande ma mi rendo conto che non è al corrente di molte cose. Mi stufo molto presto. Mi accorgo di parlare al vento. Per darmi una risposta semplice deve tornare alla sua scrivania e documentarsi. Non è proprio possibile. Dopo mezzora la saluto e me ne vado. tempo sprecato.

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giovedì, novembre 23, 2006

Bologna - Terzo Cliente

Rientro all'Interporto di Bentivoglio alle 14.30. La mia pancia è veramente piena ma non mi sento pesante. Mentre parcheggio la macchina vedo il mio prossimo cliente che sta parlando al telefonino nel parcheggio. Attendo in disparte che abbia finito e lo saluto. Mi chiede se anche io con la Opel Meriva ho dei problemi. Sua moglie ha la stessa auto e ogni dieci giorni deve portarla dal meccanico per pulire il filtro della catalitica. E' autopulente ma a suo dire non funziona mai. Saliamo le scale insieme di uno dei primi blocchi che si incontrano appena entrati dal gate, il suo ufficio è proprio li. Gli edifici qua sono tutti uguali come pure l'arredamento. A me sembra che anche gli impiegati siano tutti uguali. Tutti brutti, malvestiti e imbronciati. Il mio interlocutore è vestito come il padre della sposa a un matrimonio di basso profilo. Vestito grigio, camicia grigia, cravatta grigia, scarpe nere, capelli brizzolati. Mi fa accomodare lateralmente alla sua scrivania. Purtroppo speravo ci fosse un'altra persona per parlare approfonditamente di alcuni argomenti interessanti ma non c'è. Rimango poco più di trenta minuti concludendo veramente poco. I nostri prezzi sono sempre più alti. Saluto velocemente e ritorno in auto. Non vedo l'ora di ritornare verso casa.

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mercoledì, novembre 22, 2006

Bologna - Secondo Cliente

Alle 11.20 arrivo a Castelmaggiore. Essendomi accordato il giorno precedente pregusto il succulento menu del ristorante dove dobbiamo andare a mangiare. Entro in ufficio e i due personaggi mi salutano calorosamente. Pacche sulle spalle, abbracci e mi fanno accomodare nella saletta delle riunioni. Piccola, con grandi vetrate, vetri macchiati dal vento e dalla pioggia, un tavolo in formica stile anni settanta e sedie in pelle nera. Parliamo di lavoro non più di venti minuti. Possiamo incrementare i nostri rapporti di lavoro vista anche l'amicizia che ci lega. Perfetto. Il mio l'ho fatto. Entra nella stanza un altro collega del reparto commerciale. Ha poco più di sessant'anni, è già in pensione ma lavora con un rapporto di collaborazione. Abbronzatissimo, capelli arruffati, catenine giamaicane al collo e braccialetti in caucciù. E' vestito come un ragazzino, blu-jeans e scarpe da tennis, mezzamanica in cotone con sopra golf in lana con scollo a V. Parla bolognese strettissimo. Giuro che non lo capisco. Il mio primo interlocutore capisce la situazione e ogni tanto mi traduce delle frasi. Quando siamo di nuovo in due, mi spiega che è anche un attore. Fa spettacoli in dialetto ed è pure bravo. Annuisco. La fame aumenta, sono quasi le 12.15 ma devo dare un pò di soddisfazione al cliente e iniziamo a parlare di calcio, del Livorno in serie A e del Bologna in serie B. Arriviamo alle 12.30. Ripongo i miei listini nella borsa e ci avviamo alla sua macchina. Il ristorante dista soltanto un chilometro e mezzo. Grande sala e camerieri che vogliono fare i simpatici. Faccio capire che voglio mangiare specialità bolognesi e ingurgito nell'ordine : antipasto di terra, tagliatelle al ragù, bolliti e arrosti con contorno di purea di patate, un pò di frutta, tiramisù e caffè. Mi sono inoltre scolato quasi da solo una bottiglia di un ottimo Lambrusco. A fine pranzo mi riporta alla macchina e ci salutiamo con la promessa di nuovo lavoro e magari di incontrarci a Livorno con le famiglie.

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martedì, novembre 21, 2006

Bologna - Primo Cliente

Alle sette e trenta sono uscito di casa, colazione, giornale e pacchetto di sigarette. Poi via verso Bologna. Ho imbocato la Fi-Pi-Li e ho trovato un solo rallentamento che mi ha fatto perdere non più di cinque minuti. A Scandicci ho preso l'A1. Sensa soste e neanche a velocità troppo sostenuta arrivo a Casalecchio alle nove e venticinque. Imbocco l'A13 direzione Padova e un quarto alle dieci sono all'interporto di Bentivolglio. Durante il tragitto il cliente che dovevo visitare mi chiama, aveva urgenza di vedermi per alcuni prezzi che non potevo fornigli al telefono in autostrada. L'interporto è un luogo veramente brutto. Cemento ovunque, gelido in inverno e torrido in estate. C'è una mensa, ottima per il prezzo e la qualità. Un solo bar, ben fornito ma troppo lontano da Livorno. Ci sono grossi blocchi numerati. Al piano terra i magazzini con decine di bocche per l'arrivo dei camion e dei container per il carico e lo scarico delle merci. Al primo piano c'è lo spedizioniere che gestisce il terminal sottostante. Salgo le scale per arrivare da questo fatidico cliente. Entro dalla porta semiaperta. Una stanza con una decina di persone che neanche alzano lo sguardo al mio ingresso. In fondo alla stanza la persona che mi aspetta, alza la testa e mi saluta. Contraccambio. Mi viene incontro e mi accompagna nella sala delle riunioni offrendomi un caffè che accetto volentieri. Ci raggiunge anche la collega del reparto operativo. Iniziano a parlare. Come al solito ascolto in silenzio. Prendo qualche appunto mentre penso a come sono brutti e come sono mal vestiti. Lui stempiato, giacca di lana e camicia dalla quale si scorge la maglia della salute. E' senza cravatta. Lei, più di cinquant'anni, con una gonna tipo scozzese, sul verde, camicia bianca e golf di lana rosso. Cerco di chiudere velocemente la trattativa. Faccio una telefonata in ufficio a Genova. Preso. Prenotano il container con la nostra compagnia. Mi dicono che me ne daranno altri. Almeno uno al mese per l'Australia. Ringrazio e esco velocemente. In realtà non me ne frega assolutamente nulla, una rottura di palle in più. Voglio fumare una sigaretta da quando ho bevuto il caffè. Sono passati cinquanta minuti. Sto per impazzire. Finalmente fuori. Fumo veramente soddisfatto e monto di nuovo in macchina.

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domenica, novembre 19, 2006

Enrico e Babbo Natale


Alle 13.20 di ieri sono andato a prendere Enrico a scuola. Come al solito gli chiedo come è andata e lui mi dice che ha preso tre voti molto positivi. Sinceramente non è una novità. E' bravo, molto preciso e riesce a disegnare delle situazioni che anche un adulto si troverebbe in difficoltà. Appena imboccata la via di casa viene fuori questo colloquio :

Enrico : Babbo Natale dove compra tutti i giochi che porta ai bimbi?
P.zza XX : Babbo Natale la maggor parte dei giochi, li costruisce. Prima era più facile perchè i giochi erano in legno e lui era il più bravo di tutti.
Enrico : Ma come fa a costruire tutti quei giochi elettronici come il dinosauro radiocomandato, il gameboy e i dvd?
P.zza XX : Effettivamente per quei giochi elettronici ha degli aiutanti che si rivolgono ad alcune ditte che li portano direttamente a casa sua. Poi lui pensa a distribuirli.
Enrico : Ma perchè non va da "Toys". Potrebbe prenderli tutti li.
P.zza XX : Babbo Natale ha sempre costruito giocattoli e poi non può spendere tanti soldi per comprarli. Costruirli costa molto meno.
Enrico : Allora io che vorrei "l'Isola di Gorm", il "Velociraptor elettronico", e il "Branchiosauro" come faccio?
P.zza XX : Babbo Natale non può spendere tutti i soldi che ha, soltanto per te. Deve accontentare tutti i bimbi quindi devi scegliere uno fra i tre giochi che vorresti e per il resto accontentati di quello che ti porterà. Saranno giochi meno costosi ma sicuramente fatti col cuore.
Enrico : Ok. Allora nella letterina ci scriverò di portarmi "l'Isola di Gorm" e poi quello gli pare.
P.zza XX : Bravo Enrico. Babbo Natale sono sicuro che ti accontenterà.

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sabato, novembre 18, 2006

Pensieri sparsi


Il miglior mese dell'anno è settembre, il peggiore novembre.

Odio le borse, gli zaini, che tenuti in spalla, scivolano piano e finiscono a metà braccio.

In casa produciamo troppa spazzatura.

Fa ancora caldo e Natale è già vicino.

Ascolto ancora con piacere le canzoni della colonna sonora di Grease.

Mi piace uscire dall'ufficio la sera col buio.

Lo spazio in casa non è mai abbastanza.

Enrico nei confronti di Ludovica è un piccolo dittatore.

Ludovica piange sempre, è indifesa contro la prepotenza del fratello.

Non mi ricordo mai i nomi degli attori dei film.

Dovrei conservare meglio i vari CD e DVD.



photo by P.zza XX - Settimana bianca - Abetone 2006

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venerdì, novembre 17, 2006

Enrico Tecnologico


Oggi per la prima volta, Enrico ha chiesto istruzioni alla Tatu e ha scritto sul muro di Livornomania. Comunicazioni non proprio inerenti al Livorno Calcio comunque è pur sempre un inizio.

photo by Tatu - Piramide - Sardegna 2006

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lunedì, novembre 13, 2006

CAR WASH


Oggi, nel primo pomeriggio, sono andato a lavare la macchina dell'ufficio. Anche se non l'ho utilizzata molto, da quando l'abbiamo presa non era mai andata all'autolavaggio. La sensazione che provo quando l'addetto indirizza il compressore con quel getto d'acqua e sapone verso la vettura è piacevolissima. Vedo lo sporco colare lunga la fiancata, il nero copioso che scende nei cerchioni delle ruote, mi piace. Vorrei essere io con quell'affare in mano. Però vorrei fare solo quello. Non sopporterei di asciugare i vetri, la carrozzeria o ungere le ruote con quel pennellone storto o peggio ancora lucidare gli interni. Forse mi piacerebbe usare l'aspirapolvere superpotente. Si, quello si. Sentire il rumore dei sassolini che entrano nel tubo e finiscono chissà dove, in qualche recipiente lontano. Nella mia prossima vita aprirò un "car wash" e starò all'insaponatura, alternandomi all'aspirapolvere.

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venerdì, novembre 10, 2006

Telecom


Non riesco più a capirci nulla. Ho stipultao il primo contratto per l'adsl circa due anni fa con un invio gratuito da parte del gestore telefonico del modem e cd autoistallante con consumo a tempo. Dopo pochissimo tempo ho cambiato in flat 640 kilo. Dopo circa sei mesi mi hanno portato a 4 mega, dopo ancora un anno mi hanno portato a 20 mega. Poi mi hanno di nuovo vontattato e mi hanno proposto l'Alice Home TV e internet wi.fi.
Accettai pensando di togliere Sky, e risparmiare un bel pò per vedere le partite di calcio che venivano offerte a 15 euro mensili. Avevo l'offerta con istalazione e due mesi di canone gratis. Mille peripezie e ben due appuntamenti mancati. Istallazione conclusa dopo varie incazzature e mail di protesta a due grandi capi di Telecom. Purtroppo il servizio televisivo è veramente scadente. I film nove volte su dieci si interrompono e sul video compare un messaggio d'errore 253 che mi costringe inoltre a resettare il tutto e/o richiamare il servizio clienti. La qualità dell'immagine è di una qualità largamente inferiore rispetto al segnale satellitare. Per questi motivi ho deciso di togliere la Home TV e di accettare una delle ultime proposte di Telecom, Alice 30. In pratica con 30 euro mensili navighi liberamente a 2 mega di velocità, ti danno il telefono wire less Aladino Voip e telefonate illimitate verso qualsiasi numero fisso. Sono in attesa.

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giovedì, novembre 09, 2006

Perchè a me non è mai successo ?


AOSTA - Il miracolo della moltiplicazione degli euro è accaduto ieri sera al casinò di Saint Vincent: giocando appena tre euro, una ragazza ha vinto un milione 31.000 euro, 343.666 volte la posta iniziale. Un record per una giocatrice occasionale come lei, che nel casinò, quest'anno, è entrata non più di dieci volte. Elvis Presley è stato il suo portafortuna. Si chiama così la slot machine che l'ha fatta vincere. Un super Jackpot che vale due miliardi e 600 milioni delle vecchie lire. Un primato storico che rimarrà negli annali del casinò e, soprattutto nella mente della fortunatissima vincitrice. Ha 26 anni, è di origine straniera ma da tempo risiede a Torino. Di lei non si sa altro: l'ufficio stampa della casa da gioco si è mantenuto abbottonato sulla sua identità. Generoso di particolari invece sulla reazione della ragazza dopo la vincita: "Quando ha sentito la slot machine suonare la canzone di Elvis, dapprima è rimasta incredula. Forse non sapeva che quella canzone annuncia un super premio. Poi ha realizzato di aver vinto una fortuna e allora si è messa a urlare di gioia". "Era con un'amica - spiegano al casinò - e insieme si sono messe a saltare, si abbracciavano, ridevano come matte. E ne avevano tutte le ragioni".

Come tre euro ti cambiano la vita, cazzo !

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martedì, novembre 07, 2006

Personal Computer


Non so perchè ieri ho preso con molta filosofia il fatto che (immagino a causa di qualche virus) ho dovuto formattare completamente il PC. L'ho fatto con estrema calma. Poco prima avevo salvato tutti i filmati e le foto su uh hard disk esterno ma sfortunatamente mi sono dimenticato di farlo anche con gli MP3. Avevo la bellezza di 9 giga di musica, svaniti nel nulla insieme ai miei pensieri. Ora ho messo "emule" al massimo download, sto scaricando di tutto, rischiando di intasare il portatile. Ho già installato il service pack 2, windows media player 11, e qualche programma per la decriptazione dei filmati anche se ho perso il programma di editing che utilizzavo ultimamente e ho difficoltà a trovarlo. Sono preoccupato per i miei filmati a venire. Spero che il mulo faccia il suo dovere e domattina me lo faccia trovare, pronto, con il suo crack, in tempo per essere utilizzato e testato prima di sera. Sono anche alla ricerca spasmodica di musica giusta per i miei filmati sportivi. Aiutatemi per cortesia.

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sabato, novembre 04, 2006

Partizan-Livorno 1-1


La partita stava per finire, mancavano una manciata di minuti più l'eventuale recupero. Una maglia gialla, corre velocemente verso la porta del Partizan, nessuno si accorge di nulla. Il nostro portiere, confuso con l'arbitro, anch'egli in tenuta gialla canarino, si piazza nell'area avversaria, Passoni batte una punizione dalla sinistra, la palla disegna una curva perfetta fino a raggiungere la testa di Amelia che la incorna e trafigge l'estremo difensore serbo. Uno a uno, palla al centro. Stavo guardando la partita cn l'amico Jumby. Ci siamo guardati, abbiamo iniziato a ridere, a darci cinque, a gridare dalla gioia. Non potevamo crederci, era fuori da ogni logica. Di solito il portiere si butta nella mischia quando ormai la frittata è fatta, quando mancano solo pochi secondi al termine non così in anticipo sul fischio finale. E' la prima volta che accade in una competizione europea. Anche oggi siamo entrati nella storia. Grazie Marco, grazie Livorno per regalarci queste stupende emozioni.

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