sabato, dicembre 30, 2006

Pensieri sparsi di fine anno


E' incredibile, mi sono sparite da casa tutte le palline per l'albero di Natale, una scatola con almeno un centinaio di palle, tutte blu. Le abbiamo ricomprate rosse.

Ho fatto la somma di tutte le ore e i giorni di ferie che ho usufruito durante il 2006. Sono esattamente 28 giorni e sei ore. (quasi 6 settimane)

Ho scoperto nuove amicizie ma nello stesso tempo si sono affievolite le vecchie.

Ci sono tante cose che devo fare ma non ne ho mai voglia :

devo lavare la macchina
devo andare a ritirare la denuncia per il furto del mio vecchio scooter
devo andare a recuperare la targa dello scooter in un garage che non so neanche dove sia
devo cambiare le luci all'interno della cabina armadio
devo mettermi a dieta per far sparire la pancia
devo chiamare il falegname per mettere a posto la copertura della lavastoviglie
devo chiamare il tecnico per far revisionare la caldaia

Tatu & P.zza XX sotto la pioggia - Stadio A.Picchi Livorno - photo by Amaranthus

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giovedì, dicembre 28, 2006

Nuovo modello - nuovi colori


Ho cambiato il modello del blog. Penso che chi lo legge assiduamente se ne sia accorto. A me piace molto. L'esperienza insegna e dopo qualche mese mi sono reso conto che la colonna centrale che caratterizzava il vecchio non mi piaceva più. Troppi limiti, troppo schematico, troppo preciso.

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2006 un anno non tutto da buttare



Prendendo spunto dal blog dell'amico Jumby, http://fassbinder.blogspot.com/ , mi è venuta la voglia di mettere giù una specie di classifica delle dieci cose che mi sono rimaste dentro nel 2006. Non sono in ordine cronologico, non sono in ordine di importanza, sono semplicemente nell'ordine in cui mi sono venute in mente.

1) 10 giugno - l'ascesso e il conseguente mal di denti che ho avuto appena arrivato in Sardegna, per le vacanze estive
2) 14 settembre - l'inizio di una lunga carriera scolastica del piccolo Enrico
3) 14 settembre - la prima volta del Livorno in coppa Uefa
4) 18 aprile - terremoto tra Pisa e Livorno, 4,1 scala Richter
5) 1 marzo - cambio ufficio da via Roma 70 (pieno centro) a via Varese 12 (zona industriale)
6) 14 dicembre - trasferta a Auxerre, vittoria e passaggio ai sedicesimi di finale di coppa Uefa
7) 5 dicembre - finalmente a Enrico è caduto il primo dentino di latte
8) 9-10 aprile - la liberazione, finalmente il nano se ne ritorna a Arcore
9) maggio-agosto - calciopoli - la Juve in B
10) 10 luglio - Italia campione del mondo di calcio

Sardegna 2004 - Ico e Lully - photo by P.zza XX

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domenica, dicembre 24, 2006

Il massaggio di Enrico


Oggi pomeriggio un bel bagno nella vasca di casa insieme ai miei due bambini. Non è facile entrarci. Io da una parte, Enrico di fronte e Lully nel mezzo rivolta verso il fratello. Appena immersi abbiamo inziato a giocare schizzandoci e fortunatamente tutti gli animaletti di gomma e plastica sono rimasti fuori. Lully si è stesa immergendo tutto il corpo per sentire il calore dell'acqua calda. Improvvisamente vedo Enrico che mantrugia il pube di Lully. Chiedo cosa stia facendo e lui mi risponde : "la popa di lully è così morbida, mi piace toccarla". Io gli dico che non deve farlo ma vengo rimproverato da mia figlia che mi dice apprezzare. Mi impongo e Enrico smette il massaggio.....Non ci capisco più nulla.

Babbo e Lully - estate 2005 - photo by Tatu

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mercoledì, dicembre 20, 2006

Il ricordo del Natale


Ricordi ormai lontani, riaffiorano nella mia mente. Mi ricordo le tavolate enormi che ogni Natale si facevano a casa di mia zia Iris. Eravamo almeno una ventina. Era veramente il giorno in cui la famiglia si riuniva. Il pranzo durava più di due ore. Tartine bagnate con un buon prosecco per stuzzicare l'appetito. Poi un primo di mare e uno di terra. Un grosso pesce che dalle dimensioni enormi non entrava mai in forno, arrosti vari e bolliti. Formaggi provenienti da ogni paese, poi la frutta e un dolce grandissimo con tutte le casine di marzapane. Per finire frutta secca, i classici dolci natalizi e datteri ripieni di mascarpone "briao". I più anziani a quel punto cadevano stremati sul tavolo e noi giovincelli a ridere e a saltare da tutte le parti. Le donne, liberavano il tavolo, andavano in cucina a dare una sistemata e poi facevano la tombolata. Gli uomini un poker prima di arrivare a cena per finire il cibo avanzato a pranzo. Anche qui, gli anziani si accontentavano di un caffellatte con qualche biscotto o del pandoro. Il panettone non si comprava mai, non ci sono mai piaciuti i canditi. Il giorno successivo tutto da capo come fosse ancora Natale. Era proprio una festa. Ero io che prima di iniziare il pranzo distribuivo i regali a tutti. Era una regola. Ero proprio contento del mio compito.
Pian pianino gli anziani sono diventati vecchi e come succede nel corso degli anni, iniziano ad andarsene lasciando vuoti quei posti a tavola e nei nostri cuori. Negli ultimi anni il tavolo era sempre più piccolo. Qualcuno di noi sposandosi aveva altri tavoli dove sedersi ed altri ancora hanno cambiato città se non addirittura nazione. Io ho trascorso degli anni indimenticabili e mi dispiace che i miei figli non vivano quell'atmosfera che si respirava a casa della zia Iris.

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sabato, dicembre 16, 2006

Livorno - Auxerre - Livorno in 32 ore


Ore 4.30 saliamo sul pullman e partiamo. I nostri posti sono al piano superiore. La Tatu si siede vicino al finestrino. Molta euforia e dopo un paio di chilometri partono i primi cori da alcuni ragazzi che sono vicino a noi. Sembrano scalmanati e iniziano da subito a bere del vino rosso. Come inizio non è male. Alle 7.30 la prima sosta. Tutti fanno colazione e quei ragazzi comprano un paio di bottiglie di rosso che al ritorno sul torpedone si scolano in breve tempo. Intanto un pò tutti ci fumiamo la prima sigaretta della giornata. Tanti ragazzi e ragazze rollano con disinvoltura diversi joint e se li fumano. Si riparte ma dopo un oretta ci fermiamo di nuovo. Altro caffè e toilette. Solite sigarette e soliti joint. Dopo mezz'ora arriviamo in piemonte e ci fermiamo di nuovo ma questa volta soltanto per dei bisogni. A Courmaier usciamo dall'autostrada per una piccola visita al grazioso paesino montano. Quaranta minuti buoni di sosta. Riprendiamo e arriviamo in Francia attraversando il traforo del Monte Bianco. Un bel paesaggio innevato ci attende. Leggiamo il cartello Chamonix e qualcuno parte col coro "sciamonì, sciamonà del livorno siam gli ultrà" e giù grandi risate. All'una e trenta ci fermiamo a mangiare dopo essere usciti di nuovo dall'autostrada. Gli organizzatori vedono un ristorante, entrano e contrattano. 15 euro per un antipasto, un filetto con patatine fritte, dolce, acqua e vino. Accettiamo e entriamo. Ci sediamo un pò alla volta e iniziamo a mangiare. I soliti ragazzi di prima si scolano la cantina sociale della borgogna e la cameriere con fare gentile mi dice che non ne porterà più e di dirglielo visto che nessuno di loro parla francese. Paghiamo e usciamo. Solita sigaretta e soliti joint, poi risaliamo sul pullman. Prima di arrivare a Auxerre ci fermiamo altre tre volte e incontriamo una nebbia da far spavento per almeno cento chilometri. Qualcuno riceve una telefonata dai ragazzi della curva già arrivati. Viene fuori la voce che la partita rischia di essere rimandata perchè non si vede nulla. Per passare le ultime due ore, mettono un film "Casper" il fantasma. I soliti ragazzi iniziano cori contro Casper. Quando poi in una scena un personaggio chiede "ma non serete mica sporchi comunisti" parte inesorabile "Casper pezzo di merda, Casper pezzo di merda". Finalmente arriviamo. La nebbia è veramente tanta. Nessun agente di polizia ad attenderci per scortarci fino allo stadio. Col navigatore satellitare arriviamo nelle vicinanze ma la polizia a quel punto c'è e non ci fa andare avanti. Un vigile urbano in scooter ci fa strada fino all'ingresso dei tifosi avversari. Ci siamo. Scendiamo e prendiamo gli striscioni, i due aste e le bandiere. La gendarmerie schierata in assetto antisommossa ci attende ai tornelli. Sono tutti molto gentili ma intransigenti. Ci perquisiscono uno per uno molto approfonditamente. A me sequestrano una batteria mini stilo che tengo sempre per il mio lettore mp3. Mi permette comunque di sostituire la vecchia con la nuova e la consegno. Dentro lo stadio il dramma. Riuscivamo a vedere soltanto fino a metà campo. I dubbi sulla partita vengono e tutti. Giocheremo? Speriamo tutti che la nebbia si alzi e che il match abbia inizio. Parlo con un addetto e chiedo la possibilità di comprare le sciarpe che avevo visto su internet, quelle per metà Auxerre e per metà Livourne. Mi spiega che non è possibile perchè le vendono soltanto in tribuna e noi non possiamo arrivarci. Lo convinco ad andare a prenderne un busta. Una signora ritorna con le sciarpe. Ne compro quattro e avverto gli altri. In pochi minuti tutti avevamo la sciarpa al collo. Ritorniamo nel nostro settore e iniziamo a cantare. Verso le venti, Aldo Spinelli e Nelso Ricci vengono sotto la curva e vengono accolti da cori esortanti a pagarci l'albergo in caso di rinvio della partita. Lui alza le spalle ma stringe i pugni e alza le braccia per stimolarci a credrci fino in fondo. Dopo dieci minuti entrano le squadre in campo. Il delegato Uefa fa cambiare lato del campo ai nostri che avevano iniziato a riscaldarsi vicino a noi. Sono costretti dall'altra parte del campo e quasi non li vediamo. Cristiano Lucarelli conduce il gruppo e con la scusa di uno scatto lungo arriva fin sotto di noi gridandoci qualcosa per caricarci e caricarsi ancora di più. Rispondiamo con un coro assordante. Intanto la nebbia lentamente sale e ci rendiamo conto che si giocherà. Pericolo sventato. Puntualissimi iniziamo. Cantiamo a squarciagola, ininterrottamente i nostri cori. Ci raggiungono una cinquantina di tifosi marsigliesi. Bandiere rosse, amaranto, celesti (dell'OM), palestinesi, cubane sventolano nel cielo di Auxerre. Poi come una pennellata di Leonardo arriva l'incornata di Cristiano su corner di Passoni. Il bomber amaranto corre sbattendo negli avversari e si arrampica sulle recinzioni che ci dividono. E' il quattordicesimo della ripresa, stiamo vincendo uno a zero. E' una bolgia. Ci abbracciamo, saltiamo, urliamo. Lo stadio è ammutolito, si sentono soltanto le nostre voci. Amelia si supera in un paio d'occasioni, Arrigoni effettua le tre sostituzioni e arriviamo alla fine con i tre punti in tasca. L'arbitro fischia e tutta la squadra viene sotto di noi a fare festa. Entriamo di nuovo nella storia e questa volta dalla porta principale. In pochi minuti ricevo più di venti messaggi e le telefonate di Tebaldo, Amaranthus, Ari e Gigio. Avevo voglia di piangere. Rimontiamo sul pullman e facciamo subito una colletta per comprare lo champagne e festeggiare degnamente il passaggio del turno. Entriamo in autostrada e ci fermiamo al primo autogrill. Brindiamo e ci mettiamo in cammino. Molti cori ma dopo poco prevale la stanchezza. Le luci si spengono e dormiamo. Arriviamo al confine, sono già le sei e ci fermiamo. Colazione per tutti, solite sigarette e soliti joint. Quei soliti ragazzi, invece del cappuccino e della pasta, bottiglie di rosso e tramezzini. Ripartiamo per poi rifermarci vicino Genova. Alle 12 arriviamo a casa. Stanchi ma felici.

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mercoledì, dicembre 13, 2006

Auxerre - Livorno


Finalmente ci siamo.

Batteria macchina fotografica caricata, entrambe le batterie della telecamera caricate, tre mini dv da 60 minuti comprati. Qualche cosa da sgranocchiare, da bere e domani mattina partiamo. Non credevo di andare ma l'insistenza della Tatu e la consapevolezza che questa occasione possa non ripresentarsi più, mi ha dato la forza necessaria per questo viaggio. Orario previsto di partenza 4.30 da p.zzale Zara, quello in fondo a via Salvatore Orlando (lato nord). Non so bene quante ore ci vorranno per arrivare ad Auxerre. Forse tra soste per mangiare e bisogni fisiologici, arriveremo poco prima della partita. Andremo a sostenere il nostro Livorno, andremo in pullman con il club "Il Porto", proprio di fronte a casa nostra. Mi aspetto entusiasmo alla partenza, molte chiacchiere con la bocca ancora impastata dalle poche ore di sonno e via in autostrada. Verso le sette e mezza prima sosta per la colazione...... da li in poi un'incognita ma non mi interessa più di tanto. Voglio arrivare in Francia, entrare nello stadio e urlare forte al cielo "dai Livorno, dai Livorno eh eh". L'unico risultato valido è la vittoria. Vorrei rimontare sul pullman pieno di adrenalina per i tre punti, per il passaggio al turno successivo di Coppa Uefa. Non so proprio se accadrà, ci spero ma non ne faccio un dramma se il risultato sarà diverso. Voglio esserci anche se alla fine la solita tv locale riuscirà a trasmettere la partita in diretta come già accaduto a Belgrado. Voglio esserci perchè se vinciamo, questa partita entra direttamente nella storia dell' A.S. Livorno Calcio. Forza ragazzi, insieme ce la possiamo fare. Non un passo indietro !


Cristiano Lucarelli in una fase di gioco - photo by sportitalia

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lunedì, dicembre 11, 2006

Ancora Enrico


Caro Babbo Natale, quest'anno vorrei chiederti tante cose ma mi accontenterò di poco. Vorrei che i miei figli crescessero con dei buoni valori, che pensassero alle cose importanti della vita. Non mi sembra strano, ma penso di essere un pò ossessionato da quello che potrà essere il loro futuro. Mi preoccupo di qualsiasi piccolo problema ruoti intorno alla vita dei mie due pargoletti. Ogni giorno che passa mi accorgo che Enrico cresce con una velocità incredibile. E' già grande. Ti rendi conto di quanto sia avanti dalle battute che capisce, da come gestisce i telecomandi, da come usa il mouse del computer. Ha iniziato anche a dare consigli a Ludovica su cosa deve fare in caso di pericolo. L'altro ieri la sentiva tossire, l'ha consigliata di bere un bicchiere d'acqua e di smetterla perchè rischiava di vomitare. Ieri mi ha detto : "Babbo, io so cosa regalarti per Natale. Visto che ti piace tanto il vino, te ne regalerò una bottiglia." Piccino, spesso mi fa tenerezza con il suo comportamento. Sabato me lo sono sbaciucchiato tutto, più lo stringevo e più vedevo che era contento. E' sicuramente un bambino con la testa sulle spalle.

Enrico soffia il naso a Ludovica - estate 2005 - photo by P.zza XX

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mercoledì, dicembre 06, 2006

Siamo sempre più brutti


Trend natalizio: il regalo acquistato online
Risultati molto soddisfacenti e in costante crescita per lo shopping natalizio su Internet
Conto alla rovescia per gli ultimi acquisti di Natale anche se sembra siano stati in molti quest’anno a giocare d’anticipo.Anche il nostro Paese ormai si è convertito allo shopping online e ha riscoperto il piacere dello scegliere in tutta tranquillità da casa e valutando l’offerta migliore.Secondo quanto riportato da Netcomm, dal Consorzio del commercio elettronico italiano e dalla School of Management del Politecnico di Milano, gli acquisti pre-natalizi online, porteranno a più di dieci milioni di ordini e ad un fatturato di più del 44% rispetto al 2005, inoltre il Consorzio del commercio elettronico italiano sostiene che nel 2007 assisteremo ad un’ulteriore crescita del 40% che porterà ad un fatturato di circa 5 miliardi di euro.Ma cosa hanno scelto di comprare gli internauti sul web?Al primo posto i viaggi che nel solo periodo natalizio producono circa il 40% del fatturato annuale, bene anche informatica e elettronica di consumo con una percentuale del 25%.I navigatori hanno deciso di regalare anche libri, musica e film che a Natale raggiungono il 20% del fatturato dell’anno. Il Natale è il periodo che fa registrare il picco massimo del mercato via web.Secondo le previsioni gli acquisti online aumenteranno ancora nel 2007 con una crescita intorno al 40% e passando da un fatturato di 4 miliardi di euro di quest’anno a 5,7 per l’anno prossimo.


Voglio fare alcune riflessioni su questo articolo che bene o male rispecchia l'evoluzione/involuzione della nostra società. Per me è bello incontrare la gente per strada che corre con i pacchi in mano e sacchetti enormi con dentro i regali per tutta la famiglia e gli amici. Non sapere dove sbattere la testa per trovare qualcosa di giusto, alzare gli occhi al cielo e vedere le luci intermittenti, gli addobbi, gli enormi alberi di natale che giganteggiano in mezzo alle piazze. Perchè rinunciarci per rimanere ancora più chiusi in casa nel nostro mutismo cibernetico. Cercare di spuntare un prezzo migliore direttamente in negozio, farsi consigliare dalla commessa e magari incontrare qualcuno che conosci e scambiarci due parole. Dobbiamo continuare a comunicare con il prossimo, dobbiamo continuare a camminare, a sudare e sentire gli zampognari per le vie del centro. Io non ci rinuncio. Il 24 mi ritroverò come al solito con "l'ansia da regalo". Lascerò la macchina a casa e correrò come un pazzo consumando le suole delle scarpe, finendo i soldi nel portafoglio e distruggendo la carta di credito.

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martedì, dicembre 05, 2006

F I N A L M E N T E

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Pensieri Sparsi


A Enrico quei dentini rimangono ancora attaccati, sono testardi come lui.

Con Linda abbiamo deciso di andare a Auxerre per l'ultima partita del girone di coppa UEFA del nostro Livorno. Abbiamo un solo risultato. Se vinciamo passiamo il turno altrimenti siamo fuori.

Enrico a scuola è proprio bravo. Ogni giorno ritorna a casa e prende sempre "ottimo". Sono fiero di lui.

Mi sono registrato su Yahoo e partecipo ai giochi che propone in linea. Divertente.

Ormai la sera nel letto i giochi si moltiplicano. Abbiamo aggiunto la "morra", pugno/carta/forbici. Giochiamo anche a fare la conta anche se Ludovica butta quasi sempre cinque. Il gioco più richiesto rimane comunque il "capannometro degli indianometri" dove rimaniamo tutti dentro come gli indiani pellerossa.

Stasera cena alla palestra Gemini con gli amici del muro di Livornomania. Ormai siamo una bella combriccola. A presto anche nuove traferte. Genova la prossima contro la Samp il 20 dicembre.

Mi sono comprato il telefonino nuovo, Nokia 6131. Bel telefono ma mi sembra che la batteria duri poco. Il problema è grosso. Dovrò farmi regalare il carica batterie da auto.

Ieri riunione commerciale a Genova. Presenti tutti i sales d'Italia. Che gente brutta. Sinceramente credevo peggio. E' filata abbastanza liscia.

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venerdì, dicembre 01, 2006

Enrico e gli incisivi.


Il bimbo è preoccupato. Ha i due incisi inferiori dondolanti ma restano attaccati. Non ne vogliono sapere di cadere. Lui con la lingua è sempre lì a spincerci, a muoverli ma al primo dolorino si ferma. Il dente nella parte sinistra è molto più staccato dell'altro e quello sotto è già ben visibile. Ho provato a seguire i consigli di chi ha già passato questi momenti, da padre. Cercare di ruotarlo in modo da spezzare quel filino che lo tiene ancora ancorato alla gengiva. Niente da fare. Non viene e Enrico si ritrae perchè ha paura e chiude la bocca. Ieri sera per poco non mi stacca un dito. Lascio quindi che cada da solo questo dentino. Poi il topino lo prenderà e lascerà qualche euro per ricompensarlo. Attendo gli eventi.

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